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1910, A Efisio Orano, A una madre (Per Maria Antonia Bianco Cavallero), adora!, Alba, Alla fonte, Alle madri di Barbagia, Antelucane, Apparizione di Gesù ai mietitori del Campidano, Cala Gonone, Canti barbaricini, Canti dell'ombra, Cimitero alpestre, Cuore, adora!, Disperata nuziale, Ditirambo di Giovinezza (A Vittorio Ciusa), Don Chisciotte, Espiazione, Garibaldi, I colloqui coi morti, I grassatori, I morti di Buggerru, I tre re, Icnusie, Il boccale, Il bove, Il campo dei fanciulli, Il cane, Il canto della bontà, Il fabbro, Il Natale di Lazzaro, Il pane, Il pane della bontà, Il pastore, Il poledro, Il ritorno, Il seminatore, Il vino, Il voto, In lode di Francesco Ciusa, In memoria, In morte d'un bambino (per G. A. Deffenu), Intima, L'allodola, L'alternos, L'ancora d'oro, L'aratore, La cantoniera, La capanna, La cena dei morti, La fanciulla, La greggia, La lampana, La madre, La madre dell'ucciso, La sposa, Le api, Le barbaricine, Le Selvagge, Leggende pastorali, Leppa e vomere, Lo sposo, Madri e spose, Massimo Gorki, Mater lacrimarum, Meriggio, Nella tanca, Ninnanna funebre, Notte di S. Silvestro, Notte nel salto, Notte tra i monti, Ode al Gennargentu, Pace, Piccole anime, Saluto ai goliardi di Sardegna, Sepulta domus, Sgelo, Sogni, Sole, Sonetti della primavera (Ad Antonio Ballero pittore di Barbagia), Sperduti, Stelle, Sull'Ortobene, Tedio, Vespro di Natale